Pascoli, Lione
Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, 1730
e a porli ancor ai loro quadri, nomar non possono due personaggi, in cui ad eccellenza unite si sieno tutte e tre le belle arti, come a maraviglia s’uniron nel Buonarroti, e nel Bernini, e per maggior pregio del primo, unir gli si vollero in eccellente grado anche le lettere. E ciò, quanto all’architettura civile; perocché quanto alla militare, l’invenzion dell’artiglieria trovata negl’anni 1375, o in quel torno, avendo fatto mutar faccia del tutto alle cose, mi chiude la bocca, e m’arresta la penna; né dirò mai, che se usata si fosse ai tempi loro, non avesser saputo essi pure trovar gl’artificiosi terribili modi, trovati dai moderni nell’espugnar, e difendere i forti, e le fortezze. Non farò lor mai questo torto; e mi rampognino pur, mi rampognino que’ grand’ingegneri, che in teorica, ed in pratica an fatto vedere al nostro secolo ciò che in questo genere si può fare. Contuttociò non sarebbe certamente impossibile, che dopo noi venisse chi anche di molto tutti li superasse, avendo fatti più scoprimenti il Mondo negl’ultimi quattrocent’anni, che in tutto il precedente lunghissimo corso di sua età. E chi sa, che ei non sia ancor bambino? E dipendendo il miglioramento, ed il raffinamento delle professioni, e dell’arti, dagli scoprimenti, e dall’invenzioni; quando Iddio fa nascer di quegl’uomini, che paion più simili a lui; perché a similitudine sua inventano, e creano, allora quelle manifatture, che ci parevan giunte al sommo grado conosciam, che si rimangon o nel mediocre, o nell’infimo. Così la pittura, che i coetanei di Cimabue, e di Giotto credetter arrivata in loro all’eccellenza, videro i successori assai migliorata dal Vannucci in Perugia, dal Francia in Bologna, dal Pollaiuolo in Firenze, dal Bellini in Venezia, e sollevata poi a posto più eminente dal Sanzi, dal Buonarroti, dal Vecellio, e dall’Allegri. Tal é la condizione infelice di noi mortali, che stando sempre intorno a cose imperfette, e limitate, capir non possiamo né quel perfetto, che non può farsi migliore, né quell’illimitato, che
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Pascoli, Lione, Le vite de' pittori, scultori e architetti moderni, Roma, Antonio de' Rossi, 1730
Edizione digitale
Acquisizione
Marina Cafà
Codifica
Marina Cafà
Revisore
Marina Cafà
Data di pubblicazione
30/6/2024