Pascoli, Lione
Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, 1736
fa anche a chi non sa leggere, e a chi parlare non può, e non ci sente, e rimprovera a’ Giudei coll’effigie de’ serafini, e varie altre fatte delinear da Salomone nel tempio la lor perfidia, e di chi empiamente non ammette le immagini? Ella è che per incontrastabil prova di sua chiara nobiltà porta l’antico editto pubblicato da’ Greci, in cui a gente servile, ed ignobile il di lei esercizio si proibiva; e sommamente si gloria d’essere stata esercitata da Quinto Fabio, da Lucio Scipione, da Massimo consolo, dal secondo, dal terzo, dal sesto, e da altri Romani Cesari? Ella è che porge allo sguardo degli stranieri quelle maraviglie, che sebben nobilissimi parti, e singolarissimi pregi dell’architettura in verun’altra guisa veder li potrebbero? Ed ella è finalmente, che per tutte le narrate prerogative sovra l’altre due il primato pretende. Così discorreva quando impaziente, ed altiera sorse a contrastargliele per la fragilità di sue tele, e per la fugacità de’ suoi colori la Scultura mettendoci allo’ncontro in considerazione la sua stabilità, e durata. E dove sono le dice l’opere de’ tuoi Panfili, e Melanti, de’ tuoi Zeusi, e Parrasi, de’ tuoi Apelli, e Protogeni, e di tutti gli altri tuoi Greci pittori? Dove d’Arelio, di Cornelio Pino, d’Azio Prisco, e di tant’altri tuoi Latini? Pochissime certo di questi, e niuna forse di quelli ne potrai additare? Dove di Cimabue, e di Giotto, e di que’ moderni, che vissero prima di loro, se d’essi stessi neppur oggimai riman quasi alcun segno? Vedi pur tuo malgrado dopo due mila, e più secoli cogli occhi tuoi, e vedraile perpetuamente, perché vivon per non morire quelle de’ miei Prassiteli, e Fidî, quelle de’ miei Apolloni, ed Agesandri, quelle de’ miei Gliconi, e Taurischi? Han renduta, e rendono per mia distinta gloria, e renderan sempre mai a tuo dispetto celebri, e celebrissimi il foro Quirinale le prime, benché si contrastino, i cortili Vaticani le seconde, i Farnesiani le terze? Tralascio di farti menzione de’ Marti, e delle Palladi di Villa Lodovisa, de’ gladiatori
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Pascoli, Lione, Le vite de' pittori, scultori e architetti moderni, Roma, Antonio de' Rossi, 1736
Edizione digitale
Acquisizione
Marina Cafà
Codifica
Marina Cafà
Revisore
Marina Cafà
Data di pubblicazione
30/6/2024