Pascoli, Lione

Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, 1736
che stando a Venezia giva non di rado a filosofare, specolare, ed investigar la ragione d’effetti stupendi, ed ascosi, e quali impensabili ne’ lavoraggi dell’arsenale. E da loro prendea sovente non piccol lume quello splendidissimo sole, che dal suol Toscano scoprì la luce in cielo a nuove stelle? Parlino i secondi, e ci mostrino tanti ordigni, e tanti ferri, che anno ognora fra mano. Ruote, carrucole, girelle, taglie, argani, burbere, lieve, manuelle, cunei, macchine, e castelli son pur maneggiati continuamente da loro? Parlino i terzi, che senza alcuno studio, e con pochissima capacità di ragione dan pur regola a’ loro altarini, alle loro casucce, ed a tant’altre lor puerili invenzioni? E parliam finalmente tutti noi, che fin per reggerci ben ritti in piè, ed equilibrarci, e contrapesarci in tutti i nostri moti deggiam far da architetti. E da architetti dobbiamo altresì fare nel portare qualunque peso, perché altramente andremmo di necessità a terra senza l’equilibrio, che nasce dalla linea centrale del corpo, e dal peso, che ha sopra il medesimo, che passa per la gamba, che lo regge. Tantocché io per me son di parere, che ella preceda non pure alle sue compagne, ma a tutte l’altre arti, ancorché non abbia sentito tutto ciò che addur possan quelle in lor favore. Sentianle nondimeno, perché già mi pare, che la pittura cominci a dire di non cedere un atomo all’architettura, comecché non nieghi alcuno degli anzidetti suoi pregi. E facendo pompa di sua vastità per comprendere le cose tutte passate, presenti, e future, vicine, e lontane, vive, e morte, conosciute, ed incognite, per unir le disperse, veder l’invisibili, e metter fin mano nell’incorporee, e penetrar eziandio nella più alta gloria del paradiso. Perocché ci rappresenta nella superficie d’una tela con vari colori, e gradi d’oscuro, e di chiaro con varia apparenza di figure, coll’interponimento d’altri corpi tutto il creato. Mostraci gli edifici della terra, e chi gli abita, e vi passeggia, i fenomeni del cielo, e la situazion delle stelle, l’incostanza del mare, e la diversità de’ pesci, la vaghezza de’ colli, e
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