Pascoli, Lione
Vite de' pittori, scultori ed architetti moderni, 1736
condotta gli uomini non sarebbero. E perché questa non ha la solidità della terra, trovò colla fabbrica delle navi un nuovo modo di fabbricare, e senza prezzar, e temere né la profondità di suo seno, né l’inaccessibilità di sue spiagge, ne i nascondigli de’ suoi scogli, né l’invisibilità di sue voragini, né la violenza de’ suoi flutti la rendette d’altiera, ed indomita col giogo continuo della pesante lor mole umil e docil vassalla, e tributari colle vele i venti astretti a gonfiarle in ogni luogo, per ogni parte, ad ognora. E facendo in simil guisa divenir più spedito, e più agiato il viaggio anziché sovra questa fu quella di tutte le popolazioni, e città fabbricate, e da fabbricarsi nel mondo ne fece una sola. E perché aver potessero, quando stanche tornano da’ lor pileggi sicuro scampo erse i moli, e costruì i porti. E perché riuscito l’era di stabilire un commercio così profittevole, e stupendo per tutto il vasto suo giro introdur lo volle per mezzo delle chiese in qualche modo anche col cielo. Né contenta del pregio d’aver avuto lo stesso Dio per autore si pregia ancora, che stato le sia più fiate maestro. Imperciocché egli fu che diede a Noè il modello dell’arca, a Mosè il disegno del tabernacolo, e tutta l’intelligenza a Beseleel, e ad Oliab deputati da lui al lavorio. E Platone, il divino Platone, non sapendo immaginare più propria idea ad esprimere il sovrano Fattore, immaginollo un ingegnoso architetto, e degna del nome piuttosto di scienza, che d’arte in un con Aristotile, ed altri insigni filosofi, e scrittori di que’ secoli riputò l’architettura. Questi son pur tutti pregi inestimabili, ed inestimabilissimi; ed io non ne vorrei gran conto fare, tuttoché grandissimo far se ne deggia, se ella non ve ne unisse degli altri, e che addottrinato non ci avesse, e non ci addottrinasse ogni giorno con nuove maravigliose invenzioni nella guerra non meno, che nella meccanica. Posciaché ell’è giunta in quella tant’alto co’ suoi insegnamenti, che ha saputo moderare fin il frenetico suo furore, e l’ira sua violenta, e di brutale, e precipitosa, che è
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Edizione cartacea
Informazioni bibliografiche
Pascoli, Lione, Le vite de' pittori, scultori e architetti moderni, Roma, Antonio de' Rossi, 1736
Edizione digitale
Acquisizione
Marina Cafà
Codifica
Marina Cafà
Revisore
Marina Cafà
Data di pubblicazione
30/6/2024